Legislatori che violano le leggi che loro stessi hanno creato…
Tangentopoli, il terremoto che ha demolito il sistema della prima repubblica, si e’ basato principalmente su una legge sola. Il finanziamento illegale ai partiti e’ stato il fulcro delle indagini, degli scandali, dei drammi di politici e dei loro finanziatori. Una sola legge, una sola scossa di un terremoto politico che ha travolto e distrutto molti dei palazzi del potere e ha fatto vittime importanti.
Ma quante leggi sono ‘vigenti’ nel nostro sistema …legalita’? Sono tante, tantissime e nemmeno gli avvocati sono sempre aggiornati ai continui cambiamenti delle regole del gioco sociale. Per cui siamo gia’ tutti colpevoli dell’ignoranza (che non e’ ammessa dalla legge) e quindi, in qualche modo, che lo sappiamo o no, che lo vogliamo o no, stiamo violando una qualche norma, siamo inadempienti di una qualche obbligazione. Siamo dunque quasi tutti dei ‘fuori legge’, non ‘a norma’, sanzionabili, sicuramente indagabili e condannabili a pagare con i soldi o la liberta’.
Possiamo scandalizzarci per i legislatori che non osservano le leggi? Per i governanti che usano il potere per i loro interessi? Per i politici che per essere eletti e avere posti di potere e di portafoglio fanno accordi con una o piu’ delle mafie che gli forniscono la coca, le donne, i pacchi di soldi che servono nelle campagne elettorali?
No, lo scandalo e’ che siamo il popolo sovrano ridotto in servile schiavitu’ da in’idea, lo stato nazionale, la repubblica italiana, lo ‘stato’ concepito dai partigiani messi al potere dagli americani dopo la caduta del regime fascista e la sconfitta nella guerra.
Quegli uomini, i padri costituenti della Repubblica Italiana, con la guida dei vincitori, hanno scritto la Costituzione, il centro dell’attuale dibattito. Erano reduci da una guerra civile, combattuta con la guerriglia della resistenza, erano coloro che, ricercati come guerriglieri o terroristi, venivano giustiziati o deportati. Uomini traumatizzati che hanno fatto del loro meglio per scrivere le regole fondamentali.
Poi, hanno cominciato a cambiare alcune leggi del regime passato e ne hanno fatte delle nuove e poi… altre ad altre ancora… non hanno ancora smesso la loro produttivita’, anzi col potere dato alle regioni di fare leggi regionali, il gioco della vita e’ diventato cosi’ complesso e regolato da essere asfissiante e stressante.
Non e’ questione di giudicarli… i costituenti erano quelli che erano e hanno fatto quello che hanno potuto. I politici che si sono succeduti nelle varie legislature e hanno contribuito, collaborato, per complicare la vita al popolo, per costringerlo a pagare i costi dei loro privilegi e ad obbedire disciplinatamente alle norme di volta in volta emanate, erano quello che erano e il popolo li aveva votati, delegati.
Solo che il popolo aveva altre aspettative… Anche il popolo usciva traumatizzato e sconfitto da una guerra mondiale, dilaniato da una guerriglia civile, ferito dalla distruzione di tutto quello che era ‘prima’ e cui si era ‘conformato’… Arreso alla sconfitta, si sentiva sollevato dalla fine della guerra, del regime, di quel vecchio mondo che aveva vissuto con molta sofferenza. Allora il popolo ha celebrato la liberazione! Si e’ tirato su le maniche, si e’ drogato di piano Marshall… e boom… miracolo italiano! No, anche il popolo non puo’ essere giudicato… era quello che era e ha fatto quello che ha potuto.
Quando e’ partita la scossa su tangentopoli, l’impatto e’ stato forte, ma il sistema ‘repubblica’ ha tenuto. Qualcosa e’ crollato, qualcuno e’ sparito, ma la ricostruzione dei palazzi e la sostituzione degli uomini e’ stata rapida. Ricordo che fu’ tentato di dichiarare finita la ‘prima repubblica’ e di costituire la ‘seconda repubblica’… ci furono commissioni delegate, ‘bicamerali’, ma non fu mai trovato un accordo… fallite tutte.
Per cui, e’ bastato dire e far dire in televisione che la ‘seconda repubblica’ era una nuova realta’…. E tutti l’hanno bevuta. No signori, mi dispiace, ma siamo ancora servi della stessa repubblica di prima, la ‘prima’.
E allora? E adesso? Siamo in mezzo ad un lungo terremoto. Le scosse di calciopoli, vallettopoli, erano di media intensita’, tutte le altre, anche recenti, (borsa, banche, crak finanziari, cocaina, escort e trans’, corruzioni varie, complicita’ diffuse, P3, e cosi’ via) hanno aperto crepe e crateri che si sono inghiottiti tutta la fiducia del popolo che ora, sente e soffre la precarieta’ di tutto.
Terremotato e traumatizzato il popolo e’ in attesa… standby. Segue con sgomento le notizie, assiste sconcertato agli scontri ed ai litigi tra coloro che, invece di governare e di trovare soluzioni ai problemi del popolo, si smerdano a vicenda con insulti e scomode verita’.
Adesso e’ partita, con epicentro proprio sotto i palazzi del potere, la scossa della collusione con… la mafia? le mafie? camorra? ndrangheta e trallallalla’? Il Governo che si vanta per gli arresti e le azioni di contrasto alla delinquenza organizzata? Si sa’ l’opinione pubblica fa di ogni erba un fascio… mafia e’ una parola che le comprende tutte… ma si sa anche che queste organizzazioni sono tante, diverse, con controllo di territori definiti e con diverse attivita’ predominanti. Sono composte di famiglie, gruppi che spesso sono in competizione e entrano in conflitto tra di loro.
Quando lo stato, il governo interferisce, arrestando i leader di una cosca, di una famiglia, di un gruppo, da’ un colpo alla ‘mafia’, ma eliminando un gruppo mafioso, favorisce un altro… sconfigge una famiglia che dava fastidio alla famiglia ‘amica’ dei politici, ripulisce un territorio, cosi’ che il gruppo con cui e’ colluso, lo possa occupare… andiamo… non siamo mica ingenui…
La scossa della questione mafia sara’ dunque tosta e di lunga durata e non si potra’ fermare… per cui?
“Non abbiate paura” diceva il papa polacco… e in effetti, che paura c’e’? Questo ‘sistema’ in crisi di stabilita’, il sistema ‘prima repubblica’ non ci da’ felicita’, benessere, salute e serenita’… ci da’ ansia, insicurezza e malattie, ci sfrutta e ci intimidisce, ci scandalizza e ci fa incazzare, ci opprime e ci limita la liberta’… e abbiamo paura che crolli? Che finisca? Siamo diventati matti?
Il problema e’ che non abbiamo l’idea di ‘alternative possibili’… nella cultura popolare e’ radicata l’idea che questo sistema di ‘stato’ repubblicano, democrazia rappresentativa, bicamerale, partitocratica, bilpolare, oligarchica, con tutto quello che ne consegue, non abbia alternative possibili se non la secessione, o la ‘dittatura’ fascistoide o il regime comunistoide, o il caos anarcoide, la legge della giungla. Questo e’ quello che ci blocca e che trascina l’agonia del ‘vecchio’ per tempi lunghi e lunghe sofferenze.
Ma le alternative ci sono, sono praticabili, sostenibili ed anche prevedibili.
Non penso che ci sia un forte attaccamento allo stato, neppure da parte dei dipendenti. E’ una questione di abitudine, un dogma inconfutabile. Lo stato e l’unita’ nazionale, l’inno e la bandiera, i palazzi e i presidenti, i bilanci con le tasse, sono sacri valori inconfutabili… cosi’ si insegna a scuola nell’educazione civica.
Per cui, se metti in discussione lo stato centralista, vieni subito preso per un anarchico o un leghista…
Io mi sento essere umano, cittadino del mondo e ho accettato l’idea di considerarmi un cittadino comunitario di uno stato federale europeo ma di quale Europa?
L’Europa degli stati? Gli Stati Uniti d’Europa? Vogliamo che lo stato federale europeo sia un’unione di stati nazionali? Possiamo immaginare un’Unione delle Comunita’ Europee, mettendo nel ‘passato’ e nella storia gli stati nazionali?
E’ qui che dobbiamo ragionare. Piuttosto che pensare a salvare la repubblica, pensiamo a come ci si puo’ organizzare in Europa, in modo nuovo e diverso.